IL COMPASSO D’ORO
Dal 1954 il riconoscimento più importante del mondo del design
Nato nel 1954 da un’idea di Gio Ponti, la sua immagine è stata pensata e disegnata da Albe Steiner su ispirazione del compasso di Adalbert Goeringer e della sezione aurea, mentre il premio vero e proprio è stato poi progettato dagli architetti Marco Zanuso e Alberto Rosselli. Inizialmente patrocinato dai magazzini La Rinascente, nel 1958 è stato affidato ad ADI, che da allora ne cura l’organizzazione e gestisce la Collezione storica tramite la propria Fondazione, istituita nel 2001.
Con un’iniziativa che non ha precedenti nell’ambito del design internazionale, il Ministero dei Beni Culturali – Soprintendenza Regionale per la Lombardia, con Decreto del 22 Aprile 2004, ha dichiarato “di eccezionale interesse artistico e storico” la Collezione Storica del Premio Compasso d’Oro ADI, inserendola conseguentemente nel patrimonio nazionale.
La Collezione Compasso d’Oro consiste nel repertorio di prodotti e progetti che negli anni sono stati insigniti di tale premio e quelli che hanno ricevuto la menzione d’onore. Si tratta del più antico e istituzionale riconoscimento nell’ambito del design a livello mondiale, che ha lo scopo di mettere in evidenza le qualità dei prodotti made in Italy ma soprattutto di riconoscere il processo valoriale che il design imprime al mondo della produzione e alla società in modo trasversale.
IL COMPASSO D’ORO INTERNATIONAL AWARD
Dal 2014 ADI, Associazione per il Disegno Industriale, ha istituito il Compasso d’Oro International Award, inaugurando una serie di edizioni a carattere tematico, rivolte alla partecipazione internazionale, dedicate di volta in volta a un tema specifico, in modo da approfondire aspetti emergenti e significativi del design nella sua continua evoluzione.
In occasione di Expo 2025 Osaka, ADI, in collaborazione con Commissariato Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka, lancia una nuova edizione del Compasso d’Oro International Award che si ispira al tema dell’Esposizione Universale “Designing Future Society for Our Lives”.